UnDeR the StarRy Sky

una finestra sospesa tra le nuvole e le stelle

LiFe Is BriGhTeR ThAn Me



... and so I feel apart.

Ti AccorGi che il tuo GatTo è TroPpo ViziAto Se ...

1. Non mangia il contenuto della scatoletta se ha preso aria per più di 20 secondi. Dopodiche ti insegue per casa miagolando finchè non apri una nuova scatoletta, che, ovviamente, sarà lasciata alle mosche 20 secondi più tardi.


2. invece di saltare sul letto fissa alternativamente te, il letto, te, il letto, finchè tu non ti impietosisci e lo sollevi sul letto.

3. Ogni tiretto dimenticato aperto si trasforma nella sua cuccia entro 10 secondi.

4. A costo di congelare lasci il balcone sempre aperto perchè guai se lei non facesse la sua ronda giornaliera nel "territorio selvaggio"

5. Senti la responsabilità di pulire la sabbietta almeno 3 volte al giorno per evitare che lei si senta in diritto di utilizzare il tuoi libri o le tue scarpe come lettiera

6. Sai a memoria la percentuale esatta di vera carne per ogni marca di scatolette e scegli sempre quelle bio.

7. Giri tutta la città per trovare esattamente il cibo prescritto dal tuo veterinario

8. Ti accorgi che nell'armadio ci sono più asciugamani per lavare il gatto che non quelli per asciugarti tu.

9. Piuttosto che occupare lei un angolo del tuo letto, sei tu che devi scavarti una nicchia per dormire mentre lei è praticamente spaparanzata in diagonale da un estremo all'altro.

10. Metà della conversazione con i tuoi genitori è a proposito del gatto. L'altra metà è ascoltare i tuoi genitori che parlano col gatto.

NaRciSiSmo

Faccio parte di quel gruppo di persone che hanno la straordinaria capacità di essere contemporaneamente narcisiste e insicure.


Apro e chiudo l'indirizzo di questo blog solo per sentire lo scacciapensieri suonare.

Adoro la campanella :D
Ho perfino comprato un ciondolo da H&M perché fa lo stesso rumore.


Ora che si avvicina il ventiseiesimo compleanno concentrarsi un pò su se stessi è inevitabile.

***** StArTiNg To LikE ThE Way I aM ******

corridoio o finestrino?

Salgo sul treno e raggiungo il mio posto. Controllo come sempre se sono corridoio o finestrino, tentando di interpretare gli strani geroglifici che le FS hanno attaccato sopra i sedili. Il signore anziano con gli occhi chiari seduto accanto al finestrino nota preoccupato la mia indecisione e chiede: "corridoio o finestrino?" e io "48 è corridoio" , sedendomi sul sedile libero.
"Eh no, bisogna saperlo" fa lui, seccato, "è scritto sul biglietto, vede: 48, finestrino" . Io resto stupita ma non troppo perchè prendere un treno in Italia è sempre un'esperienza surreale, e dico "guardi che anche io ho il 48, corridoio". Lui comincia ad agitarsi e a guardare il biglietto con sempre più ansia. Do' un'occhiata anche io e faccio : "eh, no, guardi, ha sbagliato treno. Il suo è un IC". Dopo di che segue una concitata spiegazione che, incredibile ma vero, un eurostar e un intercity partono a 20 minuti di differenza, fanno la stessa tratta e passano per lo stesso binario. E siccome l'eurostar aveva fatto 15 minuti di ritardo, si era trovato lì al posto dell'IC.
Il signore, pallido, mi chiede "ma passano i controllori? io non prendo spesso il treno".
"Guardi, io lo prendo spesso ma non ho mai fatto una statistica ... ma credo che alla peggio le faranno pagare il supplemento".
Il signore tace, meditabondo. 5 secondi dopo entra il controllore nella carrozza e viene verso di noi.
"Biglietti prego". Il signore, rassegnato alla sfiga incombente, porge tremando il biglietto. Il controllore lo prende, lo sfoglia, lo guarda, lo riguarda. "48", fa. Poi oblitera e lo riporge al signore sbigottito. "E lei" e io: "posto 48". "Ah, sempre 48!", fa lui, e mi chiede la penultima del PNR.
"J", dico
"a posto" dice
e se ne va.
Io mi volto verso il signore e gli faccio l'occhiolino e un sorriso. Lui sembra incredulo, ma si vede che è contento.

- vita di condominio

Da un pò ho scoperto che uno dei miei vicini ha un canarino. E' un canarino maschio bellissimo, arancione brillante, che gorgheggia tutto il giorno, festeggiando il sole, l'aria e il vento. Svolazza nella sua gabbietta con grazia, come una fiammella evanescente.
Il pomeriggio mi faccio il caffè e lo prendo sul balconcino, in compagnia del canarino. Lo mettono fuori solo quando fa caldo, perciò questa abitudine è un regalo della primavera.
Oggi però c'è una novità. La gabbia si è allungata, ha messo su una mansarda. Un piccolo nido a forma di casetta riparato da occhi indiscreti. E nella gabbia il canarino non è più solo. C'è una canarina gialla che saltella con lui. L'hanno messa lì per fare la cova.
Quando ero bambina ne abbiamo messe a fare tante anche noi di cove. Ricordo il colore azzurro delle uova, e i pulcini tutti occhi e collo appena usciti. Ricordo l'armonia di quelle piccole gabbie e le strida, e i cambiamenti del piumaggio nel tempo.
Mi chiedo che colore avranno i nuovi canarini.

Oggi poi c'è vento di mare. Sono arrivati i gabbiani nel cielo d'ovatta.

- metro
Aspettavo la metro B. C'era tanta, tantissima gente accalcata. Ondate di turisti si spandevano dalla metro A e arrivavano a rivoli fino alla striscia gialla del binario.
Davanti a me una signora stringe sua figlia. Mi guarda, gli stivali marroni, i calzini grigi con il merletto, la minigonna marrone ricamata col pizzo che scivola oltre il trench blu. La signora è sconvolta. Stringe ancora di più sua figlia e la allontana da me.
Non che mi importi.
Ma voltandomi a destra c'è un'altra famiglia. Una mamma con due ragazze, tutte alte fino alla mia spalla. Mi guardano e mi sorridono, con un'approvazione quasi familiare. Sono giapponesi.

Per fortuna non ho sbagliato metro. Ma forse ho sbagliato continente.
O almeno lo ha fatto il mio look.



GaLaCtiC!

A volte ho la sensazione che la fisica sia la casalinga della natura.
Si occupa di fare pulizia, mettere in ordine, etichettare ogni aspetto della natura e posizionare correttamente ogni fenomeno all'interno dello scomparto giusto. Tiene i conti della casa, ripartisce i contributi tra i diversi principi, toglie polvere dagli angoli e fa luce nei luoghi più bui.

In realtà, al di là delle complicazioni più o meno evidenti, e dei troppi pregiudizi, la fisica si basa su concetti estremamente semplici, intuitivi.

L'Universo, ad esempio, è un sistema economico, che cerca di ottenere sempre le massime prestazioni ai minimi costi - in gergo tecnico potremo dire che l'Universo è un sistema molto entropico.

Questo è evidente nella vita di tutti giorni, una moneta che ci cade dalla tasca finisce a terra, e bisogna fare uno sforzo per riprenderla, proprio perché per la moneta essere a terra, o nel tombino, o giù nella fogna, o sul fondo del mare, significa trovarsi a un livello via via più basso di energia.
Uno dei concetti di base della fisica è che ogni cosa evolve per minimizzare la propria energia.

E' un concetto che guida la storia delle stelle, che possono essere viste come dei poderosi motori in grado di trasformare materia in energia, che vivono in un delicato equilibrio, per garantirsi la massima efficienza.

E' un concetto che vale perfino per le galassie - sistemi gravitazionali che arrivano a contenere fino a 100 miliardi di stelle come il Sole, nonostante si tratti di oggetti celesti completamente differenti e nonostante l'Universo ce ne mostri una così pittoresca varietà.

E allora le galassie sono gli strumenti con cui l'Universo intero riesce a consumare la propria massa per produrre energia - produrre energia vuol dire dissiparla, e quindi portarsi allo stato di energia più basso disponibile.



Le galassie possono essere di forma ellittica, se nascono dal collasso simmetrico di stelle già formate,
o a spirale, se invece nascono dal collasso non dissipativo del gas, che poi darà luogo a delle intense fornaci di creazione stellare:


In entrambi i casi la forma della galassia dipende dalla sua capacità di perdere energia nel momento in cui nasce, e dal bisogno costante che l'energia in avanzo immagazzinata al suo interno possa pian piano essere rilasciata. Perfino una forma così complicata, come i bracci della spirale, è dovuta all'esigenza della galassia di trascinare gas verso la periferia, in modo da liberare l'energia intrappolata durante l'epoca di formazione.

Ma allora perché tanta meravigliosa varietà, perchè nessuna galassia ha la forma di un'altra? Perchè la loro vita è movimentata, le galassie si incontrano, urtano, danzano, si fondono ...





... ognuna ha la propria storia individuale, un suo racconto.

E il coro delle loro voci ci dice chi siamo.







DraMa CrAzY - convalescenza (1)

Tempo di conclusione per i miei cari drama on line. Arriva la primavera e bisogna occupare le giornate con qualcosa di perfino più utile (per esempio shopping) e cominciare a nutrire i sogni con il futuro.
Così, dopo aver speso qualche ora a guardare anche le proposte koreane, ora che AC è finito ed è uscito il film di Gokusen, non c'è nemmene Yamanade in broadcasting, sono pronta a dire qualche parola di commiato ... e ovviamente a fare una classifica!

***
Innanzitutto confermo totalmente la mia opinione sui live action: i dramas tratti da manga sono decisamente i più belli! Sono divertenti, folli, interessanti e dinamici, con livelli di ridicolo paragonabili a Takeshi Castle - Hana Kimi ad esempio - o una grande capacità di riprodurre lo straordinario nell'ordinario - Itazura na kiss, su tutti.
Il fumetto occidentale è una rappresentazione stilizzata dell'uomo, un racconto accompagnato da immagini- basta pensare allo straordinario rigore di Pratt nel riprodurre le diverse caratteristiche antropologiche e i costumi dei popoli indigeni.
Il manga è un'ideale estetico. E' la persona reale che deve tendere a incarnare l'espressionismo del manga, e non viceversa. Insomma gli attori di un live action non recitano, si trasformano in esseri supremi e realizzano l'ideale estetico.
Ecco perchè, nonostante Boys before flowers, la versione coreana, sia indubbiamente quella fatta meglio e più credibile, c'è nella versione giapponese Hana Yori Dango, è con Jun Matsumoto nei panni dell'irascibile e viziatissimo protagonista, che si raggiunge il sublime.
Certo, bisogna avere la sensibilità sintonizzata nel modo giusto.

Ad esempio non bisogna cercare un romanticismo da commedie americane. Perfino nei drama di caratterizzazione romantica a volte manca il bacio finale conclusivo, l'happy ending di cui si ci nutre da anni . Il romanticismo giapponese va inteso in modo diverso.
"I taoisti narrano che nel grande principio del Non Principio, Spirito e Materia si affrontarono in una lotta mortale. Alla fine l'Imperatore del Sole trionfò sul demone dell'oscurità e della terra, ma questi, agonizzando, urtò con la testa il cielo, mandando in frantumi la celeste volta di giada. Le stelle persero i loro nidi, e la luna vagò senza meta nei deserti abissi della notte. Finchè dal mare d'oriente emerse la divina Niuka, dal capo munito di corna e dalla coda di drago. nella sua fucina magica essa saldò l'arcobaleno e ricucì il cielo della Cina. Ma Niuka scordò di saldare due sottili crepe nel firmamento azzurro, e fu così che ebbe inizio il dualismo dell'amore - due anime in moto nello spazio senza mai fermarsi finchè non si uniscono e rendono compiuto l'universo".

Il romanticismo giapponese è saldamente basato su questo concetto di unione spirituale, sull'idea che da qualche parte esiste , per ciascuno di noi, l'anima gemelle, the soulmate. Ma mentre la nostra eroina vaga disperatamente alla ricerca di questo personaggio, sulla scena ne compare un altro, l'antagonista. Una persona senza qualifiche, che, alla fine, trionfa. Perchè? Perchè è lì.

Ognuno di questi drama parla di sconfinata, disperata solitudine.
Spesso la solitudine è il risultato di una discriminazione - il fatto che non ci sia una morale etica ma piuttosto una morale estetica porta all'omologazione e al razzismo - sei discriminato perchè brutto, o perchè bello, perchè di razza mista, perchè povero, perchè troppo intelligente, perchè stupido, perchè donna ... . Insomma sei discriminato, e quindi emarginato, e vittima di bullismo.
Oppure metti su una bella maschera, diventi come tutti gli altri, e provi a sopravvivere.
Altre volte la solitudine è semplicemente una condizione esistenziale.

Ecco quindi che l'antieroe, quello completamente diverso dall'eroina, è presente, cura la sua solitudine, le sfila dolcemente la maschera e si prende cura delle sue contraddizioni.

Se dovessi dire qual è la differenza principale tra una soap americana o spagnola e uno giapponese, sarebbe che le soap giapponesi sono intimiste. Non c'è nulla che cambia fuori dai personaggi. Tutta la vicenda è interna.
Okakura sostiene che il lungo isolamento del Giappone dal resto del mondo ha prodotto un tipo di cultura introspettiva.
Ma a me non sembra. Nessuno dei personaggi è in grado di fare introspezione, anzi, è come se riflettere su se stessi sia un taboo, come il sesso. Ecco perché è indispensabile l'antieroe. Perchè è lui che svela l'eroina a se stessa, e viceversa. Sono i personaggi a offrire l'uno all'altro la possibilità di conoscersi.
Noi occidentali, figli dell'autoanalisi, del gnotis autòn, froeudiani e narcisisti facciamo l'opposto, cerchiamo in tutti i modi di svelarci, di raccontarci, di esprimerci.
Invece in una soap giapponese ogni personaggio è caratterizzato dalle cose. Da un modo di dire, da un taglio di capelli, da un portachiavi, da un vestito.
E' riposante lasciarsi descrivere dalle cose.

Calma, non sto certo dicendo che la cultura giapponese è la perfezione! Stiamo parlando di un paese in cui vige la pena di morte, in cui bisogna indossare una maschera per sopravvivere, in cui la competizione uccide, in cui la regola è la solitudine, in cui si scompare senza lasciare traccia ...
Però è bello scoprire qualcosa di nuovo. Il diverso è sempre una ricchezza.

E questo quadro è una visione personalissima, non pretendo certo di conoscere il Giappone perché ho visto qualche telefilm o letto qualche romanzo.

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DraMa CrAzY - classifica! (2)


Tempo di conclusione per i miei cari drama on line. Arriva la primavera e bisogna occupare le giornate con qualcosa di perfino più utile (per esempio shopping) e cominciare a nutrire i sogni con il futuro.
Così, dopo aver speso qualche ora a guardare anche le proposte koreane, ora che AC è finito ed è uscito il film di Gokusen, non c'è nemmene Yamanade in broadcasting, sono pronta a dire qualche parola di commiato ... e ovviamente a fare una classifica!


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Dicevamo quindi che i migliori sono tratti dai manga, e il migliore di tutti - perchè lo vedo e lo rivedo di continuo - è la serie taiwanese basata sul manga Itazura Na Kiss (attualmente in edicola qui in italia, anche se l'autrice è morta e la storia non si conclude ... ) . It started with a kiss e ancora di più il sequel, They Kiss Again, è una commedia romantica e divertente su come un ragazzo intelligente e geniale finisca con lo sposare una perfetta cretina. Un clichè, ma ho trovato la descrizione dei 7 anni di vita coniugale di una dolcezza immensa, il racconto di come questi due personaggi siano alla continua ricerca dell'altro, del sè e del proprio posto nel mondo. Ma per amarlo dovete avere una discreta tolleranza alla stupidità.
Al secondo posto metto tutti quelli in cui compare Matsumoto Jun: Gokusen 1, Hana Yori Dango, Kimi wa Petto e Smile. Si tratta di drama completamente diversi uno dall'altro. Jun non è certo un adone, ha un fisico sottile, quasi femminile, e un viso piuttosto insolito, da castoro, e viene vestito in maniera improponibile (come dimenticare la fascia di pelle arancione nei capelli? ) eppure non si può fare altro che adorarlo, è incredibilmente espressivo, buffo, goffo e aggraziato insieme ... non capisco davvero perchè si dia al canto - ha una voce orribile eppure fa parte di un gruppo pop, gli Arashi- quando è chiaramente più bravo a recitare.
Una caratteristica interessante di questi show è che, anche quando sfociano nel surreale, non diventano mai sdlocinati, la vita resta sempre una dura lotta da affrontare e il mondo un luogo difficile con cui confrontarsi. In Gokusen un gruppo di ragazzi adolescenti deve decidere di integrarsi nella società, mentre in Kimi wa Petto c'è una dolce e delicata descrizione del rapporto tra esseri umani.
Hana Yori Dango è un live action romantico. Sicuramente la versione koreana Boys Before Flowers è migliore, con un'attenzione ai personaggi e alle scenografie decisamente elevata, e ci insegna che un uomo con un trench è irresistibile. Quelli Koreani secondo me tendono però alla telenovelas, rovistano nel patetico. Però tra tutti il più bello è certamente Coffee Prince, una storia d'amore o una commedia degli errori, che ti incolla allo schermo e ha una splendida colonna sonora.
Tra quelli taiwanesi, oltre al mitico TKA, ho adorato Autumn Concert, per la presenza del piccolo Xiao Bin, adorabile, e una certa abilità nella descrizione della felicità. Belle anche le musiche.

Ma ho amato i personaggi di Hana Kimi, folli e stravaganti, quelli di Nobuta wa Produce, malinconici ma ottimisti, quelli di Yamanade - serie con il miglior finale di tutte- , ... insomma mi sono affezionata un pò a tutti loro. Mi hanno fatto venire voglia di sognare ancora.
No, no, calma, non parlo del SOGNO da merchanadising, quello alla de filippi.
Parlo di sogni piccoli che non facciano perdere di vista la vita.









DRAMA GIAPPONESI


















DRAMA TAIWANESI














DRAMA KOREANI








E alla fine un paio di siti su cui potete trovare tutto in streaming:



ATTENZIONE, PUO' CAUSARE GRAVE DIPENDENZA.

NUOCE GRAVEMENTE AL SENSO DEL REALE.

Un po' di OST, per dire addio.

Dalla Korea, il miglior adattamento di Hana Yori Dango:







Su queste note, i due protagonisti, ormai vecchi, guardano le scene della loro vita insieme :




Tenero viaggio tra Hong Kong e Taipei :


Decisamente uno dei live action più commoventi ...


Un drama che ti strappa il cuore:




Un breve racconto di Kimi wa Petto




Non dimentichiamo l'ost di Yamanade


E per finire opening & ending dell'anime più bello di tutti i tempi ...




e dello stesso regista uno degli anime shojo più belli in assoluto... ma ci vorrebbe un post solo per parlare di Kare Kano

La FaVoLa E Il SogNo

Oggi a teatro mi sono innamorata di un bimbo alto un cecio che discuteva del suo Herry Potter preferito ( il quinto, l'ordine della fenice, quella complessa e angosciante metafora del totalitarismo e del terrorismo) e spiegava ai genitori quali parti della storia originale del flauto magico erano state modificate nell'opera appena vista ...


Ma forse conosceva mozart perché aveva visto questo meraviglioso film:





SuKyA - dimora della Fantasia, dimora del Vuoto, dimora della Pace, dimora dell'Asimmetria - la stanza del tè.

"In origine il tè fu medicina, per poi trasformarsi in bevanda. Nella Cina dell'VIII secolo entrò a far parte del regno della poesia, come uno dei passatempi raffinati. Nel XV secolo il Giappone lo elevò a religione estetica: il tèismo.

Si tratta di un culto fondato sull'adorazione del bello, in contrapposizione alle miserie della vita quotidiana.
Il tèismo ispira purezza e armonia, il mistero della carità reciproca, il senso romantico dell'ordine sociale.
Fondamentalmente è un culto dell'Imperfetto, e al tempo stesso un fragile tentativo di realizzare qualcosa di possibile in quell'impossibile che è per noi la vita.

La filosofia del tè non è mero estetismo nella comune accezione del termine, perché esprime, insieme all'etica e alla religione, la nostra concezione dell'uomo e della natura.
E' igiene, in quanto costringe alla pulizia.
E' economia, in quanto mostra che il benessere va ricercato nelle cose semplici.
E' geometria morale, in quanto definisce il rapporto antico che c'è tra noi e l'universo.
E' democrazia, in quanto trasforma coloro che gli sono devoti in aristocratici del gusto

Certo si potrebbe dire che si sta facendo troppo rumore per nulla, ma se consideriamo in definitiva quanto sia piccola la coppa della gioia umana, come trabocchi subito di lacrime, e quanto sia facile berla fino in fondo alla nostra inestinguibile sete di infinito, non rimprovereremo noi stessi per aver attribuito così tanta importanza ad una tazza di tè ".




"Ho guardato lontano / non vi sono fiori /né foglie colorate./ Sulla riva del mare / c'è una capanna solitaria /nella luce fioca / di una sera d'autunno".





"K.Okakura, The book of tea, 1955"



SoSpEnSioNe

Momentanea sospensione del blog:


non solo sono piuttosto incartata nei miei piani di studio ma soprattutto medito l'acquisto di una reflex per supporto grafico ai miei strampalati interventi...
Dopo aver visto giacere dimenticati alcuni post in attesa di trovare l'immagine adeguata ho deciso che l'unica soluzione è fornire l'immagine io stessa ;)
Anche se di fotografia non ne capisco veramente niente :O

In attesa quindi di un finanziamento per l'agognato acquisto accetto qualunque tipo di consiglio sulla mia futura macchina immortalatrice


bLoG Di

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