Eccomi qui, a casa.
Le città di mare d'estate sono diverse.
Diverse dalle altre, diverse dal loro volto invernale.
L'aria è densa del profumo degli oleandri, il rumore delle onde si adagia piano tra i rumori di fondo.
Le persone hanno un'aria diversa. Sembrano in vacanza.
Le città di mare d'estate sono villeggiature dove la gente ancora lavora.
Tutti gli orari sono capovolti, si preferisce la sera alla mattina.
Ed è più facile trovare un negozio aperto alle 9 di sera che alle 10 del mattino.
Se manchi da un po' di senti quasi fuori luogo con la pelle bianca che non ha visto un raggio di sole e gli occhi asciutti di mare.
La luce abbagliante rende nitidi i contorni e sfocate le persone.
I colori brillano come per effetto di una saturazione fotografica.
Le palme verdi, i pini, le campanule.
E sullo sfondo il mare. Agitato come in questi giorni, che a tratti sembra vetro di bottiglia, a tratti è blu cobalto come i topazi, striato di spuma come uno strascico da sposa.
La mia città di mare. D'estate.
un attimo di respiro
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di tutto. un po'
Il blog giace un po' in disparte, mite osservatore nell'angolo della coscienza.
Troppe cose troppo importanti, in questo periodo.
Il mio conto alla rovescia scandisce gli esami.
Il mio tempo libero dedicato al linguaggio di programmazione di turno.
Ma non mancano momenti felici, festeggiamenti, incontri.
In questa pausa di un mese tante ricorrenze, il mio compleanno, il primo anno insieme, la pasqua, la festa della libertà...
E così mi sono ritagliata un weekend di spensieratezza, e sono andata a un'ora di auto da casa, nel paradiso.
Perchè il cilento è sempre nel mio cuore, con le sue colline brulle di terra gialla, le vette spigolose, i campi pettinati, la natura selvaggia, il mare senza confronto.
Siamo andati a Punta Licosa, subito dopo Maria di Castellabate, città ormai famosa per via di Benvenuti al sud.
C'ero già stata, ma ad agosto e sempre via mare.
Non sapevo che dietro il piccolo capo vi fosse un'insenatura, una baia spaziosa, regno incontrastato di pini marittimi e posidonia.
Una giornata meravigliosa profumata di mare, di pino, di maggese, di latte di bufala... di quell'eternità che esiste solo nella verità.
Ma pian piano si torna ai doveri, alle trasformate di fourier, ai cataloghi stellari.
Con più entusiasmo e fiducia di prima :)
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ciNemAmAnDo
una volta tanto si parla di film. Niente cinema dell'est, ma la quintessenza dell'occidente. Gli oscar.
Ho visto il Discorso del Re con vero piacere, un film scorrevole, emozionante, con un Colin Firth d'eccezione, per una volta una storia raccontata bene, anche se, devo dire, non mancano i punti morti, rindondanti e un po' inutili.
Decisamente un film da oscar.
Tra l'altro credo che l'accademy abbia una vera passione per tutti quegli attori che si preparano mesi e mesi sulla dizione...non è per lo stesso motivo che Gwineth Paltrow vinse l'oscar in shaekespere in love?
Bè, ma in fondo, cosa altro si deve premiare in un attore se non la passione, la dedizione e il lavoro duro?
D'altra parte è bello che un uomo irreprensibile come Colin Firth alzi la statuetta davanti alle telecamere di tutt'america... ma perchè fare polemica? Il cinema è quello che conta e il Discorso del Re è un bel film.
Passiamo oltre.
Del cigno nero tutti ne parlano. E questo è già un successo strepitoso per un film.
Sono andata a sedermi piena di aspettativa.
E l'inizio non ti delude.
Regia a dir poco sublime, Nataliè paradisiaca.
Un film ragionato nel dettaglio, orchestrato con arte.
Peccato però che qui e lì si lasci andare a tautologie, risulti pretenzioso e voglia impartire una morale senza preoccuparsi di risultare incorente, spigoloso.
E' un film che si basa su una sola idea e di quella idea fa mille ripetizioni, senza aggiungere nulla di nuovo.
Ma, in fondo, c'è creatività, arte, passione. Sono contenta di averlo visto.
Mi mancano gli altri nominati, specialmente The Fighter e il Grinta. Ma di certo non vedrò 127 ore.
Ho visto invece Amore e Altri Rimedi, l'ultima fatica della presentatrice degli oscar 2011.
qualcosa decisamente mi sfugge. Come già in Amore a mille miglia e altre commediucce del genere sembra che hollywood non sappia fare altro che riciclare sempre lo stesso copione da sex and the city, con una storia carnare che poi all'improvviso diventa una storia d'amore. Guarda caso.
Sono film orrendi, davvero, orrendi. A proposito di Sex And The City, cosa dire dei contro oscar? Li hanno appioppati tutti al secondo film, peggior film, peggiori attrici, ed è stata una goduria per me sentire che in fondo non sono l'unica a trovare quelle donne brutte, vecchie, volgari e lontane miliardi di anni luce dal mondo reale....
Per fortuna ogni tanto capitano cose come Come lo sai, con la deliziosa Reese Witherspoon, straordinaria, e capisci che non sei l'unica persona sana rimasta sul pianeta.
Il romanticismo non è l'unica cosa nella vita e non deve essere l'unica prospettiva.
Ma se manca quello, che valore ha tutto il resto?
La PaTriA
Del tempo che ho non ho
memoria
un vasto deserto una brulla brughiera assolata
si spande
l’invincibile acciaio forgiato nelle operose officine di un divenire nostalgico
faccio di te
la mia patria il porto il prato
verde dal profumo distratto
dal suono assorto della tua voce
che chiama mi arrende
fresco brunire tra fronde accaldate
ho preso l’ancora nel porto segreto
dell’umidità cava
della tua bocca
per tornare
dalla frescura boscosa
di iridi increspate
da un riverbero
d’amore.
LaU 2004.
ho imparato
tra una ripetizione e l'altra mi affaccio alla finestra, un giorno sulla piazza affollata di gente, nella periferia ingiallita della città, un altro giorno sul parco del condominio, ritagliato tra i palazzi che mi separano dal mare.
E mi accorgo di non vedere alberi stinti, tesi nelle loro forme spoglie, di non sentire la pioggia o il vento, di non nascondermi dietro i vetri aspettando un raggio di sole.
Ma vedo ogni cosa e qualcos'altro, come una presenza sottesa, comune, come un flusso sanguigno sotterraneo che sale a riscaldarmi l'anima.
C'è la primavera.
Tremo leggermente realizzando come inverno e primavera, ossimori per eccellenza, convivano silenziosamente sotto il mio sguardo.
I bulbi dei giacinti hanno già bucato la terra e la loro cima si appesantisce ogni giorno, gonfiando i boccioli.
Il legno del glicine apre delle strette spaccature, e già si immaginano grappoli viola.
L'Iris bianco si è sollevato come una lancia di luce e la bocca di leone, invisibile fino a ieri, ha estratto una schiera di foglioline verdi.
Le bambine indossano vestiti a campana e ali colorate, e corrono come coriandoli tra un lato e l'altro della strada.
Il sole si allunga sull'orizzonte, resta sospeso prima di sparire qualche secondo in più, nostalgico.
E la sera puoi vedere gli stormi tornare alle cime degli alberi, e i primi giovani merli saltellare nell'erba verde di pioggia, percepire un profumo diverso dell'aria.
Eppure sarà inverno ancora per un mese.
Ma è questo che ho imparato.
Che nell'inverno più buio del cuore c'è già la primavera.
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Let me not to the marriage of true minds
Admit impediments. Love is not Love
Which alters when it alteration finds,
Or bends with the remover to remove:
O no! It is an ever-fixed mark
That looks on tempests and is never shaken;
It is the star to every wandering bark,
Whose worth's unknown, although his height be taken.
Love's not Time's fool, though rosy lips and cheeks
Within his bending sickle's compass come:
Love alters not with his brief hours and weeks,
But bears it out even to the edge of doom.
If this be error and upon me proved,
I never writ, nor no man ever loved.
***
Non sia mai ch'io ponga impedimenti
all'unione di anime fedeli; Amore non è Amore
se muta al mutare degli amanti
O no! Amore è immutabile faro
che sovrasta la tempesta e non trema;
è la stella che guida ogni barca smarrita,
e se si dimostrerà che sbaglio
(tradotta da me, alla meglio)
...W.S.
come un animale in gabbia
mangiare, dormire, studiare
lavorare, pensare, parlare
sognare
chiusa sempre nella stessa stanza,
in cattività.
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il sole d'inverno
mentre aspetto che l'acqua bolle mi ritiro in cucina, dove il tepore del sole sembra finalmente riuscire a riscaldarmi.
La mattinata è trascorsa senza grandi eventi. Periodo di studio.
Mi sono affacciata alla finestra.
Gli alberi ormai hanno perso tutte le foglie e la piazza già non ne reca memoria.
Sull'altalena oggi c'è una coppia. Persone di mezza età.
La donna regge le buste della spesa, l'uomo si dondola con cautela.
Hanno lasciato il loro cucciolo senza guinzaglio.
E' un piccolo coker con le orecchie marroni e la coda ritta.
Insegue l'altalena.
Corre in cerchio, intorno all'altalena, al padrone che dondola, alla padrona con le buste, eccitato e felice, le orecchie che sobbalzano ogni salto, la coda che scodinzola, frenetica.
Ho sorriso e sono tornata ai miei doveri.
L'acqua bolle e posso calare lo spaghetto. Il canarino dei vicini mi fa compagnia. Gorgheggia inesausto, festeggia il sole d'inverno.
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BiAnCo&NeRo
************************ Notte di CapoDanno 2011******************************
Andare a cena da amici e trovare un'ambientazione superba. In bianco e nero.
Spingere la persona che ami a prendersi un po' meno sul serio e ad essere un po' più felice.
Fare il make up alla mamma.
Accendere una girandola di luce e guardare le scintille nei tuoi occhi.
Cantare Battisti a squarciagola.
Costringere qualcuno a ballare il walzer.
Essere seduti con altre 30 persone, tutte allegre e felici...finchè non fai tombola e ti freghi tutti i loro soldi.
Passare un'ora davanti al camino a chiacchierare con degli amici nuovi, come se fossero di vecchia data.
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what endS, what beginS
Il tempo naturale ha forse un'estensione circolare, un perpetuum, un percorso senza ragionevoli demarcazioni, men che meno quelle imposte dal calendario.
Eppure quando finisce un anno non si può fare a meno di trarre un bilancio, stimare le perdite e ponderare i successi. Ci si piega a questa autarchia dei numeri, inconsapevolmente, assaporando un anticipo di estinzione.
Il tempo scientifico però è lineare, si misurano intervalli, la differenza tra arrivo e partenza.
Questo è l'unico concetto di tempo assimilabile, concepibile.
Ed è in questo concetto che siamo immersi, abbandonando il cerchio per la retta, la natura per l'esperienza.
Così anch'io mi trovo alla fine del 2010 e all'inizio del 2011 con un fardello più pesante - uno zaino da svuotare e rifare.
Il 2010 è finito, finalmente. Perchè, a discapito di qualsiasi significato che si può attribuire a una data, ho aspettato che cambiasse cifra con profondo sollievo.
Putroppo però ciò che si è perso nel 2010, non si ritrova nel 2011. Sono perdite destinate a protrarsi per sempre, a rimanere ferite aperte, indimenticabili.
Diventa solo più facile conviverci, forse.
Il 2010 però è stato anche altro, perchè la vita maniente una saggezza tutta sua.
E' stato il citofono suonato all'improvviso in una giornata qualsiasi, di normale solitudine.
E le rose rosse.
E' stato l'incontro con Pennac e lo scontro per rincorrerlo.
E' stato il profumo del tè bianco e il sogno di un mondo lontano.
E' stato il mare. Il mare come testimone, il mare come altare.
Il mare nell'anima.
E' stato imparare una nuova prospettiva.
E' stato un bacio perfetto.
E' stato usare IDL e scoprire cos'è un Diagramma di Bailey.
E' stato imparare nomi di stelle invisibili a occhio nudo, stelle di un'altra galassia.
E' stato capire modi diversi di essere amici.
E' stato scoprire che la felicità è una questione soggettiva.
E' stato trovarti accanto a me.
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this is...
a good time for a change.
please, please, please, let me get what i want
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La terRa ImpArEgGIabIlE
O forse è il colore che le abbaglia
LiGtH Of ChRiSTmaS
Natale di luce, questo Natale, tutto un abbraccio a ciò che di vero viene dimenticato nel caos quotidiano delle responsabilità e degli impegni.
Un Natale fatto di calore, di casa, di serena partecipazione.
Un Natale di cuore.
Un Natale fatto di colore, di emozioni caleidoscopiche, di piccole, fragili soddisfazioni.
Quanto è elegante, di notte, la mia città.
Quanto sa essere bella, la vita.
Natale d'amore.
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WinTeR'sCoMiNg
Svegliarsi di umore pessimo, col solito mal di testa
indecisi sotto strati di piumone
sulla reale necessità di uscire di casa
con i peggiori presentimenti o il naso già freddo
e ritrovarsi a sorridere
per una coppia di cardellini
che banchettano tra le piante balcone.
Può essere così futile la felicità?
E a te che rivolgo le mie domande più insulse
quelle domande su cui spendo le ore migliori
e me le restituisci come una poesia
a te segretamente indirizzo
ogni sorriso inatteso
ogni desiderio inespresso.
Può essere così semplice
l'amore?
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C'era ai vetri di freddo del natale..
Chissà se esiste...
un cimitero anche per i sogni.
Un luogo per portar loro dei fiori ogni tanto,
e ricordarsi di averli avuti.
Sarebbe bello se fosse una strada di campagna
un viale alberato con poche impronte di passi - le tue di un'altra età
sarebbe bello fosse un altrove
e non il tuo cuore
il tuo cuore greve del loro peso
ormai polvere e terra.
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PaPerInOmAniA
Riporre una bottiglietta d'acqua nella borsa potrebbe non sempre rivelarsi una buona scelta.
Specialmente se nella borsa ci sono :
- appunti
- libri
- materiale elettronico di inestimabile valore, come lo smartphon, l'ipod, l'hdisk esterno da 550 GB
- il tuo portatile macbook
e specialmente se ad attapparla sono io.
Il disagio di non chiudere mai un tappo fino in fondo è una malattia grave e dovrebbe prevedere sussidi statali per chi, come me, ne è affetta fin dalla più tenera età.
O almeno una specie di indennizzo per il fatto di stendere i fogli a4 sul termosifone e girare per la città sgocciolando dalla borsa.
Ma visto che fa freddo è chiaro che la mia capacità di finire inzuppata non si limita qui.
Per esempio posso mettere il piede su una mattonella leggermente sollevata e farmi arrivare uno spruzzo di acqua e fango dritto addosso.
Oppure infilarmi nella doccia già bella insaponata, aprire l'interruttore e scoprire che il tubo di gomma è spezzato, così invece di finire sotto il getto dal basso verso l'alto prima hai un bel getto in faccia e poi più nulla, giusto il tanto per rimanere insaponata e infreddolita.
Ma se vogliamo parlare di disavventure, che dire di stamattina?
Come paragonare con qualche doccia fuori stagione la gioia intensa, profonda e totale di arrivare dove ti ricordavi di aver lasciato la tua auto e non trovarcela???
per tutti i miei fan, ecco a voi il seguito.
Scendere di casa, salire in auto e partire è vita troppo banale.
Bisogna metterci sempre un pizzico di suspanse.
Eccomi lì, mentre faccio i miei servizi tranquilla - vado a farmi il panino in salumeria, entro nel bar, consumo un cornetto e bevo il caffè.
Mentre bevo il caffè però comincia a sollevarsi dentro di me un dubbio: dove ho lasciato la macchina? Sì, perchè passando per la traversa in cui l'avevo parcheggiata, rigorosamente nelle strisce, mi era sembrato di notare qualcosa di diverso.
La tazzina tentenna sul piattino bianco e il barista mi chiede se mi è piaciuto il caffè.
Io dico, sì, buono...ma... per caso sa se rimuovono le auto parcheggiate nella traversa?
Lui: guarda, non credo che le rimuovano, ma se devo essere sincero stamattina è passata la polizia municipale e hanno fatto un sacco di multe...
Io racimolo il mio euro e pago la colazione, mi allontano con una sempre più triste premonizione, gettando un'occhio alle altre traverse trastullandomi nell'illusione che forse RICORDO MALE dove ho lasciato la mia.
Ma nulla da fare. Ormai ho la certezza. La traversa è giusta, ma la macchina non c'è.
E non ci vuole un grande spirito di osservazione per accorgersene perchè l'intera strada è completamente bloccata al traffico, sul marciapiede si sussegue un fila di campion bianchi e ogni spazio libero è invaso dalle bancarelle del mercato cinese.
La mi azione spontanea successiva è chiamare papà: "Ehm, la macchina non ci sta più", e papà, serafico - cosa proprio NON da lui! - mi fa: "..che vuoi fare, era solo questione di tempo".
"No, aspè, penso l'abbiano solo rimossa! Adesso mi informo". Attacco, e inizio a navigare sul cellulare in cerca di un numero verde ma nel mentre intercetto la sagoma di due vigili sbucare da oltre una delle tende.
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