UnDeR the StarRy Sky

una finestra sospesa tra le nuvole e le stelle

L'ePopEa deLla SpeSa

Ti incammini sorridente, in una bella giornata di sole con l'aria limpida e asciutta. Percorri gli 800 metri che ti separano dal supermercato con leggerezza, tra la gente che passa, i negozi che abbassano le saracinesche e i bambini che corrono impazziti nell'attesa del carnevale.
Entri nel supermercato per una volta con le idee chiare, felice di avere una bella lista in tasca, lo zaino dove mettere la spesa, e un percorso ormai perfezionato per non perdersi tra gli scaffali e minimizzare il tempo.

La prima astuzia è prendere il cestino, non il carrello, così eviterai di acquistare troppa roba da trascinarti dietro al ritorno. Mentre ti compiaci della tua "acuta intelligenza", cominci a svuotare le mensole del supermercato, cercando di calcolare il tuo rate di consumo per ciascun bene, e prenderne in misura sufficiente da coprire almeno una settimana. Latte a lunga conservazione, caffè, cereali soffiati, risotti rapidi, pasta, sugo pronto ...

L'altra astuzia è passare alla fine al banco frigo, così da non deteriorare troppo gli alimenti e non farli finire in fondo al cestino. Peccato però che intanto il cesto di plastica si è fatto così pesante che il manico comincia a piegarsi pericolosamente e il braccio che lo regge comincia ad avere strani tremori e singulti. Il banco frigo di un supermercato, tra l'altro, è il caos. Non c'è alcuna logica per cui le insalate siano affianco ai formaggi, dopo gli insaccati o vicino alla pasta fresca ... il risultato è che va percorso più e più volte per riuscire a collezionare tutti i diversi prodotti di interesse. Una volta sconfitto il banco frigo, passi alle uova, ponendole con cura sulla sommità del tuo cesto ormai strapieno. Osservi con una certa ansia che ad ogni occasione lasci il cesto sul pavimento, contemplando per circa dieci minuti uno scaffale a caso.

Ma ora sei vittoriosamente in fila alla cassa. Ti vengono in mente almeno altre 10 cose che avresti dovuto comprare ma col cavolo che lasci il tuo posto in fila. Sei arrivato furbamente all'ora di pranzo per non trovare gente, ma non c'è verso, la fila è chilometrica lo stesso.

Finalmente tocca a te, cominci a svuotare il cesto in maniera casuale, agitando la tua carta fedeltà e sperando che almeno sta volta non superi i 50 euro. Ti accorgi di ispirare sentimenti di pietà e compassione quando l'affascinante uomo in fila dietro di te - giacca cravatta e capello brizzolato perfettamente pettinato - comincia ad aiutarti a mettere le cose sul nastro trasportatore e a disincastrarti dal cesto con un sorriso alla sean connery che abbassa la tua soglia di attenzione e ti umilia a livelli ancora non sperimentati.
Ovviamente in questo stato emotivo ti tocca digitare il pin del bancomat almeno 3 volte, spazientendo un centinaio di persone, compresa te.

Ma ora sei libero, è finita, devi solo accollarti le due buste strapiene fino a casa.
Ti viene però lo scrupolo di dover comprare una griglia per la carne, altrimenti i tuoi hamburgher dietetici, strafritti in padella, perderanno molto del loro pregio. Ti dirigi, già carico tipo mulo,- nel frattempo le uova si spostano in fondo alla busta, pronte ad essere schiacciate- nella coin, su cui campeggia un invitante 50% a caratteri cubitali. Trovi la tua griglia dal nome davvero simpatico "single" e vai a pagare sicuro che l'unico articolo non in saldo è il tuo.

Il sole è sempre lì, dolce ed invitante, ma ora cominci a sudare da ogni poro della tua pelle, mentre ti incammini verso quegli 800 metri che si sono improvvisamente trasformati in 800 km, pregando sottovoce che le buste reggano. Ma ovviamente no, e ti trovi con i manici in mano e la tua spesa allegramente sparsa sul marciapiede.

Sei a casa, finalmente, e metti con orgoglio ogni cosa al suo posto nella tua dispensa, e quando alla fine guardi la tua grande impresa conclusa ti accorgi con orrore che hai comprato appena il necessario per sopravvivere due giorni.




auSpiCi


*************************** Notte di CapoDanno 2010**********************************


Gli auguri più belli :

Riuscire a sedersi in 12 in un tavolo da 10.

Cenare con 4 generazioni della stessa famiglia.

Ricevere in dono uno slip augurale rosso dalla signora Clara, la bisnonna.

Fare lezioni di guida a Lucianina, la bisnipote di anni 3.

Togliere il vino dal bicchiere di papà mentre non guarda.

Scoprire - con un certo orrore - di ricordare tutte le parole di "Cuncè".

Uomini di una certa età che cantano al karaoke.

Uscire tutti di corsa dal ristorante e restare a bocca aperta a guardare i fuochi d'artificio sulle nostre teste e restare inzuppati sotto l'acquazzone.

Il sorriso da bambino di papà.

Il bambino che mi saluta dicendo "Buon anno signora" .

Il bambino che corre da me per farsi accendere i bengala e mi porge prima quello dei suoi amici e alla fine il suo.

Un cucciolo di pastore tedesco rannicchiato vicino alla stufa e spaventato dai botti.

La strana sensazione di fratellanza dei concerti gratuiti e la fortuna di essere accanto a una coppia di vecchie lesbiche stonate, ma allegre e innamorate.

Farsi fare la coda da una bambina che ti si arrampica addosso.

Aspettare per un'ora sotto la pioggia.

Un abbraccio di famiglia.

Il terzo bicchiere di spumante.

Le poesie di neruda, una sigaretta rubata, il cellulare che non prende e il falanghina.

Un bagno ad opera d'arte.

Essere di troppo. O troppo poco.

Una maschera veneziana non indossata, un concerto non ascoltato.

Parlare senza sentirsi.

L'alba fitta di gabbiani.

Trovare alle 7 il letto tiepido di gatta.

Dormire abbracciate e risvegliarsi in un altro tempo.




starting anew


Esprimere un desiderio per il nuovo anno... la forza di desiderare mi fa difetto.


Mi accontenterei di non far più parte di un romanzo di Svevo.

O di vedere un raggio verde


bLoG Di

bLoG Di