UnDeR the StarRy Sky

una finestra sospesa tra le nuvole e le stelle

foglie di autunno.

Quando ero piccola mi capitava spesso di pensare con terrore al giorno in cui mia nonna sarebbe morta.
Il fatto che fosse anziana era recepito dalla mia paura come un inesorabile conto alla rovescia.
Anche crescendo quella sensazione non si attenuava: restavo con gli occhi sbarrati per ore a chiedermi come avrei potuto vivere senza di lei.
Nutrivo per la mia nonna paterna - quella materna era scomparsa troppo presto per lasciarmi dei ricordi- un amore totale e perpetuo, uno di quei sentimenti incrollabili che si ancorano in un cuore infantile e lo portano avanti per le varie architetture della vita.

Non avevamo molto in comune, mia nonna ha fatto giusto la prima elementare e si vantava spesso di essere ignorante.
Perche' aveva comunque saputo sopravvivere a due guerre e crescere tre figli con il solo stipendio da ferroviere del marito.
Si vantava di essere ignorante,ma la prima cosa che ci chiedeva era come andavamo a scuola: risponderle con voti alti era un'abitudine talmente radicata che quando qualche esame all'universita' andava male mi vergognavo ancora di dirglielo.

Non avevamo molto in comune, tranne essere due gocce d'acqua.
A parte gli occhi,perche', come mi diceva spesso, i miei sono piu' grandi.
La felicità era sapere che i miei occhi sono più grandi.

Da quando se n'e' andata ho provato spesso a raccontarla, senza mai riuscirci, chissa' come mai. Forse e' per lo stesso motivo per cui, da ragazzina, restavo ore a chiedermi come avrei fatto senza di lei, senza quel nucleo di amore che era il suo cuore, quella incredibile potenza protettiva che era la sua presenza.

Ma anche se mi è rimasto questo vuoto di parole, non mi è svanita la memoria, ma anzi è nata una nuova forma di accoglienza, una mollica dell'anima che si commuove quando una parte di lei mi giunge sotto altra forma.

E' nato dentro di me un luogo speciale dove ho fatto collezioni di tenerezze e ricordi di nonni e nonne incontrate ad ogni angolo di strada, finendo col sentire miei anche gli affetti altrui.

Ho avuto una nonna con gli occhi azzurri e uno sguardo vivace da bambino, che si è seduta a un pianoforte di legno antico per suonare a memoria la musica delle sue emozioni, in un salotto affollato di persone, ritrovatosi all'improvviso sorelle e fratelli.

Ho avuto una nonna che arrossiva parlandomi e dandomi del voi, una nonna seduta con me sul divano a condividere la timidezza in un sorriso accennato ma felice.

Ho avuto una nonna che mi apriva il cancello di una casa non mia per accogliermi come fossi di casa.
E ora che anche loro sono andate oltre, piango una sola assenza.

Mia nonna era la casa. Il suo cuore dritto e possente come mura ha messo un tetto e ali alla mia infanzia. Era la casa nel suo cuore quella dove fuggivo da bambina, il mondo perfetto dove sapevo sarebbe stata fatta giustizia.
La giustizia di perdono dell'amore.

Ancora oggi è difficile colmare il vuoto di parole, riempire il peso di un'assenza irrimediabile.
Raccontarla.
Raccontare una vita partita da un'infanzia contadina, orfana di pace come di madre.
Raccontare una vita tra guerre, sorretta dall'inflessibile dignità.
Raccontare una vita data alla sua famiglia.

E di questa vita data mi sento grata come di un dono straordinario, l'incommensurabile valore di un'eredità di amore.

Allora posso prendere in prestito le parole delle mie amiche, e in questo 2010 che scolorisce e diventa inverno, condividere un po' di ciò che abbiamo perso.

"Nonna non era una gran donna, era piccola, anche di statura.
Ma chi l’ha detto che le cose piccole sono
meno importanti?
Nonna era una piccola donna che badava alle cose piccole,
ma quando uno fa di queste tutta la sua vita,
e le fa per gli altri,
si può davvero continuare a ritenerle piccole?"
(Giò e Mare).

1 commenti:

Anonimo 20 settembre 2010 alle ore 13:56  

Ho trovato soltanto adesso queste tue parole meravigliose!
Grazie, con tutto il cuore. Leggendoti il dolore diventa qualcosa di più lieve, nostalgico e struggente.
Sono sicura che le nostre nonne ci stanno sorridendo da qualche parte, regalandoci ancora serenità e sicurezza.
Ti voglio bene :)
Mare

bLoG Di

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