UnDeR the StarRy Sky

una finestra sospesa tra le nuvole e le stelle

romanticismi

Questa notte ho scoperto che su youtube è possibile vedere interamente il film in bianco e nero di Jane Eyre del 1944 con il leggendario Orson Wells nei panni dell'ambiguo e fascinoso signor Rochster.
Dopo aver visto il film del 44 e le due serie BBC del 94 e del 2004 (strana questa ricorrenza del 4, in effetti), devo dire che la mia versione preferita resta quella di zeffirelli. Forse meno completa ma più fedele all'atmosfera del libro, se non alla trama. La versione di Wells, cupa e tetra, rende bene solo la parte vagamente thriller ma si perde sulle sfumature sentimentali, anche se lo sguardo di quel Signor Rochster ti penetra come dardi fiammeggianti.

Jane Eyre è un libro sorprendente, uno di quelli che mi piace leggere e rileggere, insieme ai romanzi di Jane Austen. Questi libri si presentano come dei romanzetti rosa, storie d'amore improbabili e patinate, ma a sfogliarli bene si ci trova l'intelligenza e lo spirito femminile di un secolo prettamente maschilista, soffocante e bigotto. Non c'è ansia di rivolta, e non potrebbe essercene, per la condizione femminile, ma c'è la capacità e il desiderio delle donne di non avvilirsi, di non lasciarsi sopraffare dalla fragilità, di agire sempre dirette dalla propria coscienza e da una solida mente per non meritare, prima di tutto, il disprezzo di sè. Ecco perchè Jane, per quanto bruttina e sprovvista di mezzi, trasfigurata dal suo spirito ardente, dalla sua volontà salda, da quella legge morale - non della società ma del proprio sentimento - diventa bella come un giglio e merita, in premio, la felicità.
Perchè lei, per dirla come la Bronte, "nella vita adempie al suo compito e non è di peso a nessuno"


Ecco una di quelle belle dichiarazioni romantiche che nutrono l'immaginario femminile e complicano la vita agli uomini. Una delle mie preferite :D



"L'Irlanda è molto distante, Jane, e mi addolora di far fare un simile viaggio alla mia piccola amica: ma che fare, se non ho trovato nulla di meglio? Non si è affezionata un pò a me, Jane?"
Non potei rispondere perchè il mio cuore era troppo angosciato.
"Perchè - egli riprese - qualche volta io provo per lei uno strano sentimento, specie quando mi è vicina, come ora. Mi par di avere nel cuore una corda invisibile legata strettamente, inestricabilmente a un'altra simile situata nella parte corrispondente del suo essere. E se un burrascoso braccio di mare e duemila miglia di terra ci separeranno, temo che questa corda che ci unisce si strappi e sento che, dentro, sanguinerei. Quanto a lei, mi dimenticherà.
"Non potrò mai, signore, lo sa ... Oh, vorrei non essere mai nata o di non essere mai venuta a Thornfield ..."
"Le duole tanto lasciarlo?"
"Sì, mi addolora di lasciare Thornfield: amo Thornfield, amo la vita piena e deliziosa che ho condotto qui. Non sono stata calpestata o condannata alla compagnia di spiriti inferiori ed esclusa con la possibilità di comunicare con ciò che c'è di bello e di elevato. Ho parlato faccia a faccia con una mente originale, vigorosa, aperta, con colui che venero: ho conosciuto lei Signor Rochster, e sono terrorizzata ed angosciata al pensiero di dover separarmi da lei, ma è necessario, ed è come vedere la necessità della morte!"
"Perchè è necessario?"
"Lei me l'ha detto"
"In che modo?"
"Nel modo della sua sposa, Blanche Ingragm, una dama nobile, ricca e bella."
"La mia sposa? Io non ho sposa!"
" Ma l'avrà."
"Sì, certo, l'avrò" - disse serrando i denti.
"E allora io devo andare, l'ha detto lei stesso"
"No, lei deve restare, lo giuro e rispetterò il giuramento"
"Le dico che devo andarmene, replicai, crede che possa rimanere non essendo nulla per lei? Crede che io sia un automa, incapace di sentire? Crede che perchè sono povera, oscura, piccola e brutta io non abbia nè anima nè cuore? Si sbaglia: io ho un'anima esattamente come lei e un cuore altrettanto ricco, e se fossi anche bella e danarosa le avrei reso difficile la separazione non meno di quanto lo è per me. Io non le sto parlando più come vogliono gli usi e le convenzione, e nemmeno come un essere mortale. E' il mio spirito che si rivolge al suo spirito, come se entrambi, dopo esser passati per la tomba, ci trovassimo ai piedi del Signore, uguali, come siamo."
"Come siamo! - ripetè il signor Rochster - così - aggiunse chiudendomi tra le braccia, stringendomi al petto, premendo le sue labbra sulle mie : così, Jane.
[..]
"Venga Jane, si avvicini.
"La sua fidanzata Blanche è in mezzo a noi"
Si alzò e con un passo mi raggiunse
"La mia fidanzata è qui, disse attirandomi a sè, perchè è lei la mia uguale, la mia simile, Jane. Vuole sposarmi? ... Dubita di me, Jane?"
"Sì"
"Non si fida?"
"Nemmeno l'ombra"
"Sono un bugiardo ai suoi occhi? Piccola scettica, deve convincersi. Forse che io amo Blanche? No, e lei lo sa. Blanche ama me? NO, come ho potuto accertarmi. Non voglio, non posso sposare la signorina Blanche! Ma lei, Jane, lei, strana creatura quasi ultraterrena ... l'amo come la mia stessa carne ... e povera, oscura, brutta e piccina com'è, la supplico di accettarmi per marito"
"Come, io?!" esclamai, cominciando a credere- specialmente di fronte a tanta impertinenza - che parlasse sul serio.


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