tra i graffi dei bambini anche il tuo nome.
Io bevevo il caffè, dicevo come
potrò vederla, càpita che il male
paziente all'improvviso mi allontani
nell'ansia di averti ove non sei.
Ma sei dovunque l'ora dei cortei
che passano, la festa del domani.
(Gatto)
C'era ai vetri di freddo del natale..
Pubblicato da
Laura
sabato 11 dicembre 2010
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