L'altro giorno in metro è salito un tipo andino. Carnagione scura, statura piccola, naso schiacciato.
Portava sulle spalle una chitarra, avvolta nella sua custodia.
Ho pensato: che bello però, che anche se arrivi in una terra straniera ti porti dietro i sogni in una custodia sulla spalla.
La verità è che era l'ennesimo suonatore abusivo nella metro.
Dopo poco ha preso la chitarra e ha cominciato a suonare, accompagnato da quel loro tipico zufolo, uno strumento semplice ma dal suono misterioso.
Suonava Sound of Silence. Ed era bravo. Cavolo, se era bravo!
Tutte le persone nella vettura si sono girate a guardarlo. E la musica si aggirava negli sguardi. Entusiasmava. Avremo voluto che non smettesse mai. E non smetteva. Passava da un brano all'altro e non si preoccupava di chiedere l'elemosina, anche se le fermate della metro scivolavano una dopo l'altra.
Si stava esibendo. Brillava.
Tutti quanti ci siamo messi le mani in tasca e abbiamo preparato una moneta. E non vedevamo l'ora che passasse per dargliela. Ci scambiavamo sguardi, e sorrisi, ognuno con la sua moneta stretta in mano. In attesa. E se anche non fosse passato, saremmo andati noi a portagliela. Perchè, per un istante, ci aveva fatto battere il cuore, tutti i cuori insieme.
Sintonia Sinfonica Casuale
è strano
è strano stare così su questa linea di confine
sullo spigolo del precipizio
con la sensazione che tutto stia per cambiare.
Come l'annuncio di un temporale
dove le nuvole sono le valvole del tuo cuore
e ti chiedi se alla fine uscirà il sole.
Sento il profumo della pioggia.
la pagina dei ringraziamenti
La più sublime, la più nobile tra le Fisiche scienze ella è senza dubbio l’Astronomia. L’uomo s’innalza per mezzo di essa come al di sopra di sé medesimo, e giunge a capire la causa dei fenomeni più straordinari
RINGRAZIAMENTI
Chissà perché la prima cosa che viene in mente quando si inizia a scrivere una Tesi è il paragrafo dei ringraziamenti. Sei davanti alla pagina bianca di tutto ciò che deve ancora accadere e nella mente si formano solo frasi melense su come ringraziare tutte le persone che hanno contribuito a portarti fin lì, dal vicino di casa al cameriere del bar dell’università. Ma non la scrivi, perché figuriamoci se invece di scrivere la parte importante ti puoi perdere dietro ad accessori personali. Poi arrivi sotto sotto alla data di consegna, con le correzioni da fare tutte di un fiato e la (in)capacità grammaticale di un bambino delle elementari, e non riesci a trovare neanche più una parola di quelle che avevi abilmente messo insieme, e quasi quasi vorresti cancellare del tutto la pagine dei Ringraziamenti. La verità però è che questa è un’occasione troppo bella per affidare alla carta sentimenti che nella vita quotidiana vengono taciuti o finiscono messi da parte, e che ogni traguardo raggiunto è sempre il frutto di un lavoro di squadra. E allora voglio ringraziare la mia famiglia, che ha creduto in me quando io perdevo fiducia e mi ha ridimensionato quando mi sono sentita arrogante, che mi ha sostenuto
psicologicamente ed economicamente, con affetto immancabile e partecipazione.
Un ringraziamento speciale a mio padre, che per primo mi ha indicato le stelle, e a mia madre, che ha sempre ascoltato ogni mio esame con pazienza infinita. Questo successo è tanto mio quanto vostro.
Ho condiviso questi anni con molte persone, ed è un privilegio avere la possibilità di ringraziarle. Per prima voglio ringraziare Marella, che, regalandomi un porto sicuro in una città straniera,ha saputo rendere bella Roma: hai sempre prestato orecchio alle mie lamentele, hai condiviso i miei entusiasmi e hai sempre saputo arricchire me e la mia vita.
Poi le mie amiche di Salerno, Meri,Anna e Marina, che pur vivendo a 300 Km di distanza hanno voluto e saputo restarmi vicino.
E i miei amici di Università, che mi hanno accolto tra loro offrendomi amicizia, voglia di condividere, solidarietà ed entusiasmo per l’Astrofisica. Un ringraziamento speciale a Luca, con cui ho condiviso esami e paure, ma anche progetti e traguardi; ad Alessandro, Ilaria, Elisa e Nino per avermi accolto a casa loro, come un’altra famiglia; a Giovanni e Daniele, i più simpatici, nonché i più disponibili a darmi passaggi, e a tutti gli altri che vivono con me tutti i giorni nell’ameno scenario di SoGeNe: grazie per aver reso questa Università un posto dove poter essere me stessa.
Un ringraziamento a parte va a tutto il mio gruppo di ricerca, a Michele, Katia, Edoardo, Alessandra e Silvia, che in un modo o nell’altro sono stati presenti in questo lavoro di tesi, e soprattutto a Giuseppe, che ci guida instancabilmente, con capacità e dinamismo, offrendoci la sua vastissima competenza e con- dividendo obiettivi di ricerca, in un clima di scambio di idee, disponibilità e simpatia, motivandoci con il suo esempio.
Ancora grazie a Giulio, Dario, Antonio, Manu,Silvia, Federica, Martina, Iacopo, Donato, Luca, Valeria, Eleonora,Marianna, Elisa e tutte le altre persone che sono state presenti, che hanno con- tribuito a rendere i miei giorni più allegri: grazie per i pranzi sul prato, per la compagnia, per il tifo, per gli appunti, grazie di tutto.
Infine un ringraziamento unico a te, che, credendo incessantemente nelle mie capacità, condividendo la vita con me, regalandomi amore, attenzione, dedizione e serenità, mi hai permesso di affrontare questi anni con determinazione e fiducia.
Sono felice che la mia capacità di emozionarmi guardando il cielo stellato mi abbia portato a intraprendere questo bellissimo lavoro.
Roma, settembre 2011 Laura Inno.
ERICE
cos'è una scuola di astrofisica? non è facile da immaginare.
E' una vacanza perchè si sceglie un luogo bellissimo dove andare.
Per esempio Erice.
Erice è un un luogo magico, inerpicato sulla roccia e lasciato inalterato dal tempo.
E' il dominio delle nuvole.
E' una scuola, perchè ci sono i professori che fanno lezione.
Anzi è una scuola terribile, perchè fai mille ore di lezione al giorno, in english please,
su argomenti che non avevi immaginato nemmeno nei tuoi peggiori incubi da studente.
Ma è una scuola bellissima perchè impari una quantità di roba impressionante che cerchi di comprimere nel cervello già saturo.
E' un impegno. Perchè sei lì con mille altre persone che si occupano di vari diversi problemi scientifici e cerchi di confrontarti e di capire e di imparare. In english please.
E' un impegno perchè anche tu sei lì a ritagliare un pezzettino di attenzione per vedere che peso può avere il tuo lavoro e se ti prenderanno a pomodorate.
Ma è un impegno fantastico perchè puoi parlare in un posto privilegiato e per una volta persone di calibro internazionale devono stare a sentire quello che dici tu.
Cos'è una scuola di astrofisica? è una scuola, di giorno.
Ma la sera è la cena sociale, col vino e la cucina siciliana, la sera è la cameta del marsala, con le botti di vino appena spillate, il casino, le chiacchiere assurde, le nuvole di erice, i vicoletti medievale, gli oriundi che ci guardano come bizzarri invasori.
E' difficile dire cosa sia una summer school of atrphysics. Di sicuro è un'esperienza eccezionale :)
un attimo di respiro
Eccomi qui, a casa.
Le città di mare d'estate sono diverse.
Diverse dalle altre, diverse dal loro volto invernale.
L'aria è densa del profumo degli oleandri, il rumore delle onde si adagia piano tra i rumori di fondo.
Le persone hanno un'aria diversa. Sembrano in vacanza.
Le città di mare d'estate sono villeggiature dove la gente ancora lavora.
Tutti gli orari sono capovolti, si preferisce la sera alla mattina.
Ed è più facile trovare un negozio aperto alle 9 di sera che alle 10 del mattino.
Se manchi da un po' di senti quasi fuori luogo con la pelle bianca che non ha visto un raggio di sole e gli occhi asciutti di mare.
La luce abbagliante rende nitidi i contorni e sfocate le persone.
I colori brillano come per effetto di una saturazione fotografica.
Le palme verdi, i pini, le campanule.
E sullo sfondo il mare. Agitato come in questi giorni, che a tratti sembra vetro di bottiglia, a tratti è blu cobalto come i topazi, striato di spuma come uno strascico da sposa.
La mia città di mare. D'estate.
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BloG in aGonIa
questo blog è in agonia, come me, boccheggia per il caldo, si stressa e rimpicciolisce.
Sta finendo nel dimenticatoio....ufff.
WoRkiNg 'n ProgreSs
esisto. sono ancora qui.
Incasinatissima.
Quando l'apnea sarà finita non vedo l'ora di riversare tutte le mie sensazioni sul blog... e magari anche qualche news scientifica :)