UnDeR the StarRy Sky

una finestra sospesa tra le nuvole e le stelle

è strano

è strano stare così su questa linea di confine
sullo spigolo del precipizio
con la sensazione che tutto stia per cambiare.
Come l'annuncio di un temporale
dove le nuvole sono le valvole del tuo cuore
e ti chiedi se alla fine uscirà il sole.

Sento il profumo della pioggia.

la pagina dei ringraziamenti

La più sublime, la più nobile tra le Fisiche scienze ella è senza dubbio l’Astronomia. L’uomo s’innalza per mezzo di essa come al di sopra di sé medesimo, e giunge a capire la causa dei fenomeni più straordinari


— G.Leopardi; Storia dell’Astronomia




RINGRAZIAMENTI


Chissà perché la prima cosa che viene in mente quando si inizia a scrivere una Tesi è il paragrafo dei ringraziamenti. Sei davanti alla pagina bianca di tutto ciò che deve ancora accadere e nella mente si formano solo frasi melense su come ringraziare tutte le persone che hanno contribuito a portarti fin lì, dal vicino di casa al cameriere del bar dell’università. Ma non la scrivi, perché figuriamoci se invece di scrivere la parte importante ti puoi perdere dietro ad accessori personali. Poi arrivi sotto sotto alla data di consegna, con le correzioni da fare tutte di un fiato e la (in)capacità grammaticale di un bambino delle elementari, e non riesci a trovare neanche più una parola di quelle che avevi abilmente messo insieme, e quasi quasi vorresti cancellare del tutto la pagine dei Ringraziamenti. La verità però è che questa è un’occasione troppo bella per affidare alla carta sentimenti che nella vita quotidiana vengono taciuti o finiscono messi da parte, e che ogni traguardo raggiunto è sempre il frutto di un lavoro di squadra. E allora voglio ringraziare la mia famiglia, che ha creduto in me quando io perdevo fiducia e mi ha ridimensionato quando mi sono sentita arrogante, che mi ha sostenuto
psicologicamente ed economicamente, con affetto immancabile e partecipazione.
Un ringraziamento speciale a mio padre, che per primo mi ha indicato le stelle, e a mia madre, che ha sempre ascoltato ogni mio esame con pazienza infinita. Questo successo è tanto mio quanto vostro.
Ho condiviso questi anni con molte persone, ed è un privilegio avere la possibilità di ringraziarle. Per prima voglio ringraziare Marella, che, regalandomi un porto sicuro in una città straniera,ha saputo rendere bella Roma: hai sempre prestato orecchio alle mie lamentele, hai condiviso i miei entusiasmi e hai sempre saputo arricchire me e la mia vita.

Poi le mie amiche di Salerno, Meri,Anna e Marina, che pur vivendo a 300 Km di distanza hanno voluto e saputo restarmi vicino. 
E i miei amici di Università, che mi hanno accolto tra loro offrendomi amicizia, voglia di condividere, solidarietà ed entusiasmo per l’Astrofisica. Un ringraziamento speciale a Luca, con cui ho condiviso esami e paure, ma anche progetti e traguardi; ad Alessandro, Ilaria, Elisa e Nino per avermi accolto a casa loro, come un’altra famiglia; a Giovanni e Daniele, i più simpatici, nonché i più disponibili a darmi passaggi, e a tutti gli altri che vivono con me tutti i giorni nell’ameno scenario di SoGeNe: grazie per aver reso questa Università un posto dove poter essere me stessa.
Un ringraziamento a parte va a tutto il mio gruppo di ricerca, a Michele, Katia, Edoardo, Alessandra e Silvia, che in un modo o nell’altro sono stati presenti in questo lavoro di tesi, e soprattutto a Giuseppe, che ci guida instancabilmente, con capacità e dinamismo, offrendoci la sua vastissima competenza e con- dividendo obiettivi di ricerca, in un clima di scambio di idee, disponibilità e simpatia, motivandoci con il suo esempio.

Ancora grazie a Giulio, Dario, Antonio, Manu,Silvia, Federica, Martina, Iacopo, Donato, Luca, Valeria, Eleonora,Marianna, Elisa e tutte le altre persone che sono state presenti, che hanno con- tribuito a rendere i miei giorni più allegri: grazie per i pranzi sul prato, per la compagnia, per il tifo, per gli appunti, grazie di tutto.



Infine un ringraziamento unico a te, che, credendo incessantemente nelle mie capacità, condividendo la vita con me, regalandomi amore, attenzione, dedizione e serenità, mi hai permesso di affrontare questi anni con determinazione e fiducia.


Sono felice che la mia capacità di emozionarmi guardando il cielo stellato mi abbia portato a intraprendere questo bellissimo lavoro.



Roma, settembre 2011    Laura Inno.

ERICE

cos'è una scuola di astrofisica? non è facile da immaginare.
E' una  vacanza perchè si sceglie un luogo bellissimo dove andare.
Per esempio Erice.
Erice è un un luogo magico, inerpicato sulla roccia e lasciato inalterato dal tempo.
E' il dominio delle nuvole.


















E' una scuola, perchè ci sono i professori che fanno lezione.
Anzi è una scuola terribile, perchè fai mille ore di lezione al giorno, in english please,
su argomenti che non avevi immaginato nemmeno nei tuoi peggiori incubi da studente.
Ma è una scuola bellissima perchè impari una quantità di roba impressionante che cerchi di comprimere nel cervello già saturo.


















E' un impegno. Perchè sei lì con mille altre persone che si occupano di vari diversi problemi scientifici  e cerchi di confrontarti e di capire e di imparare. In english please.
E' un impegno perchè anche tu sei lì a ritagliare un pezzettino di attenzione per vedere che peso può avere il tuo lavoro e se ti prenderanno a pomodorate.
Ma è un impegno fantastico perchè puoi parlare in un posto privilegiato e per una volta persone di calibro internazionale devono stare a sentire quello che dici tu.

















Cos'è una scuola di astrofisica? è una scuola, di giorno.
Ma la sera è la cena sociale, col vino e la cucina siciliana, la sera è la cameta del marsala, con le botti di vino appena spillate, il casino, le chiacchiere assurde, le nuvole di erice, i vicoletti medievale, gli oriundi che ci guardano come bizzarri invasori.

E' difficile dire cosa sia una summer school of atrphysics. Di sicuro è un'esperienza eccezionale :)

un attimo di respiro

Eccomi qui, a casa.
Le città di mare d'estate sono diverse.

Diverse dalle altre, diverse dal loro volto invernale.
L'aria è densa del profumo degli oleandri, il rumore delle onde si adagia piano  tra i rumori di fondo.
Le persone hanno un'aria diversa. Sembrano in vacanza.

Le città di mare d'estate sono villeggiature dove la gente ancora lavora.
Tutti gli orari sono capovolti, si preferisce la sera alla mattina.
Ed è più facile trovare un negozio aperto alle 9 di sera che alle 10 del mattino.
Se manchi da un po' di senti quasi fuori luogo con la pelle bianca che non ha visto un raggio di sole e gli occhi asciutti di mare.

La luce abbagliante rende nitidi i contorni e sfocate le persone.
I colori brillano come per effetto di una saturazione fotografica.
Le palme verdi, i pini, le campanule.

E sullo sfondo il mare. Agitato come in questi giorni, che a tratti sembra vetro di bottiglia, a tratti è blu cobalto come i topazi, striato di spuma come uno strascico da sposa.

La mia città di mare. D'estate.






BloG in aGonIa

questo blog è in agonia, come me, boccheggia per il caldo, si stressa e rimpicciolisce.
Sta finendo nel dimenticatoio....ufff.

WoRkiNg 'n ProgreSs

esisto. sono ancora qui.
Incasinatissima.

Quando l'apnea sarà finita non vedo l'ora di riversare tutte le mie sensazioni sul blog... e magari anche qualche news scientifica :)

Le meraviglie dell'Universo

rododendro : the year after

E mi cucio una primavera su misura.
Coltivando fiori. E affetti.

SpRiNG!

di tutto. un po'

Il blog giace un po' in disparte, mite osservatore nell'angolo della coscienza.
Troppe cose troppo importanti, in questo periodo.
Il mio conto alla rovescia scandisce gli esami.
Il mio tempo libero dedicato al linguaggio di programmazione di turno.
Ma non mancano momenti felici, festeggiamenti, incontri.

In questa pausa di un mese tante ricorrenze, il mio compleanno, il primo anno insieme, la pasqua, la festa della libertà...
E così mi sono ritagliata un weekend di spensieratezza, e sono andata a un'ora di auto da casa, nel paradiso.
Perchè il cilento è sempre nel mio cuore, con le sue colline brulle di terra gialla, le vette spigolose, i campi pettinati, la natura selvaggia, il mare senza confronto.
Siamo andati a Punta Licosa, subito dopo Maria di Castellabate, città ormai famosa per via di Benvenuti al sud.
C'ero già stata, ma ad agosto e sempre via mare.
Non sapevo che dietro il piccolo capo vi fosse un'insenatura, una baia spaziosa, regno incontrastato di pini marittimi e posidonia.



Una giornata meravigliosa profumata di mare, di pino, di maggese, di latte di bufala... di quell'eternità che esiste solo nella verità.

Ma pian piano si torna ai doveri, alle trasformate di fourier, ai cataloghi stellari.
Con più entusiasmo e  fiducia di prima :)

Terremoto.


E' la stagione in cui sbocciano i ciliegi in Giappone, la stagione più pura e sacra, che timidamente si spande su un Paese devastato dalla catastrofe.
Non voglio fare cronaca o speculazione, ma testimoniare la mia profonda solidarietà, ricordando lo splendore e la bellezza del Giappone. Un messaggio di speranza.

ciNemAmAnDo

una volta tanto si parla di film. Niente cinema dell'est, ma la quintessenza dell'occidente. Gli oscar.

Ho visto il Discorso del Re con vero piacere, un film scorrevole, emozionante, con un Colin Firth d'eccezione, per una volta una storia raccontata bene, anche se, devo dire, non mancano i punti morti, rindondanti e un po' inutili.
Decisamente un film da oscar.
Tra l'altro credo che l'accademy abbia una vera passione per tutti quegli attori che si preparano mesi e mesi sulla dizione...non è per lo stesso motivo che Gwineth Paltrow vinse l'oscar in shaekespere in love?
Bè, ma in fondo, cosa altro si deve premiare in un attore se non la passione, la dedizione e il lavoro duro?

D'altra parte è bello che un uomo irreprensibile come Colin Firth alzi la statuetta davanti alle telecamere di tutt'america... ma perchè fare polemica? Il cinema è quello che conta e il Discorso del Re è un bel film.
Passiamo oltre.
Del cigno nero tutti ne parlano. E questo è già un successo strepitoso per un film.
Sono andata a sedermi piena di aspettativa.
E l'inizio non ti delude.
Regia a dir poco sublime, Nataliè paradisiaca.
Un film ragionato nel dettaglio, orchestrato con arte.
Peccato però che qui e lì si lasci andare a tautologie, risulti pretenzioso e voglia impartire una morale senza preoccuparsi di risultare incorente, spigoloso.
E' un film che si basa su una sola idea e di quella idea fa mille ripetizioni, senza aggiungere nulla di nuovo.

Ma, in fondo, c'è creatività, arte, passione. Sono contenta di averlo visto.
Mi mancano gli altri nominati, specialmente The Fighter e il Grinta. Ma di certo non vedrò 127 ore.
Ho visto invece Amore e Altri Rimedi, l'ultima fatica della presentatrice degli oscar 2011.
qualcosa decisamente mi sfugge. Come già in Amore a mille miglia e altre commediucce del genere sembra che hollywood non sappia fare altro che riciclare sempre lo stesso copione da sex and the city, con una storia carnare che poi all'improvviso diventa una storia d'amore. Guarda caso.
Sono film orrendi, davvero, orrendi.  A proposito di Sex And The City, cosa dire dei contro oscar? Li hanno appioppati tutti al secondo film, peggior film, peggiori attrici, ed è stata una goduria per me sentire che in fondo non sono l'unica a trovare quelle donne brutte, vecchie, volgari e lontane miliardi di anni luce dal mondo reale....

Per fortuna ogni tanto capitano cose come Come lo sai, con la deliziosa Reese Witherspoon, straordinaria, e capisci che non sei l'unica persona sana rimasta sul pianeta.

Il romanticismo non è l'unica cosa nella vita e non deve essere l'unica prospettiva.
Ma se manca quello, che valore ha tutto il resto?

il vento spia.

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La PaTriA

Del tempo che ho non ho
memoria
un vasto deserto una brulla brughiera assolata
si spande
l’invincibile acciaio forgiato nelle operose officine di un divenire nostalgico
faccio di te


la mia patria il porto il prato



verde dal profumo distratto
dal suono assorto della tua voce
che chiama mi arrende
fresco brunire tra fronde accaldate
ho preso l’ancora nel porto segreto
dell’umidità cava
della tua bocca
per tornare
dalla frescura boscosa
di iridi increspate
da un riverbero
d’amore.


LaU 2004.

Il sole spia.

 
Posted by Picasa

ho imparato

tra una ripetizione e l'altra mi affaccio alla finestra, un giorno sulla piazza affollata di gente, nella periferia ingiallita della città, un altro giorno sul parco del condominio, ritagliato tra i palazzi che mi separano dal mare.
E mi accorgo di non vedere alberi stinti, tesi nelle loro forme spoglie, di non sentire la pioggia o il vento, di non nascondermi dietro i vetri aspettando un raggio di sole.
Ma vedo ogni cosa e qualcos'altro, come una presenza sottesa, comune, come un flusso sanguigno sotterraneo che sale a riscaldarmi l'anima.
C'è la primavera.

Tremo leggermente realizzando come inverno e primavera, ossimori per eccellenza, convivano silenziosamente sotto il mio sguardo.

I bulbi dei giacinti hanno già bucato la terra e la loro cima si appesantisce ogni giorno, gonfiando i boccioli.





Il legno del glicine apre delle strette spaccature, e già si immaginano grappoli viola.

L'Iris bianco si è sollevato come una lancia di luce e la bocca di leone, invisibile fino a ieri, ha estratto una schiera di foglioline verdi.

Le bambine indossano vestiti a campana e ali colorate, e corrono come coriandoli tra un lato e l'altro della strada.

Il sole si allunga sull'orizzonte, resta sospeso prima di sparire qualche secondo in più, nostalgico.

E la sera puoi vedere gli stormi tornare alle cime degli alberi, e i primi giovani merli saltellare nell'erba verde di pioggia, percepire un profumo diverso dell'aria.

Eppure sarà inverno ancora per un mese.

Ma è questo che ho imparato.
Che nell'inverno più buio del cuore c'è già la primavera.

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Let me not to the marriage of true minds
Admit impediments. Love is not Love
Which alters when it alteration finds,
Or bends with the remover to remove:
 
O no! It is an ever-fixed mark
That looks on tempests and is never shaken;
It is the star to every wandering bark,
Whose worth's unknown, although his height be taken.
 
Love's not Time's fool, though rosy lips and cheeks
Within his bending sickle's compass come:
Love alters not with his brief hours and weeks,
 
But bears it out even to the edge of doom.
If this be error and upon me proved, 
I never writ, nor no man ever loved.
 
***


Non sia mai ch'io ponga impedimenti
all'unione di anime fedeli; Amore non è Amore
se muta al mutare degli amanti
o svanisce al loro allontanarsi.


O no! Amore è immutabile faro
che sovrasta la tempesta e non trema;
è la stella che guida ogni barca smarrita, 
la cui grandezza è sconosciuta,
ma la distanza è nota.

Amore non  è preda del Tempo, 
e anche se le labbra rosse e le guance
cadono sotto i colpi della sua lama crudele,
ore, giorni o settimane non alterano Amore,

che in eterno vive:
e se si dimostrerà che sbaglio
non avrò mai scritto, e nessuno avrà mai amato.
(tradotta da me, alla meglio)
 
...W.S. 

come un animale in gabbia

mangiare, dormire, studiare
lavorare, pensare, parlare


sognare

chiusa sempre nella stessa stanza,

in cattività.

il sole d'inverno

mentre aspetto che l'acqua bolle mi ritiro in cucina, dove il tepore del sole sembra finalmente riuscire a riscaldarmi.
La mattinata è trascorsa senza grandi eventi. Periodo di studio.
Mi sono affacciata alla finestra.
Gli alberi ormai hanno perso tutte le foglie e la piazza già non ne reca memoria.
Sull'altalena oggi c'è una coppia. Persone di mezza età.
La donna regge le buste della spesa, l'uomo si dondola con cautela.
Hanno lasciato il loro cucciolo senza guinzaglio.
E' un piccolo coker con le orecchie marroni e la coda ritta.
Insegue l'altalena.
Corre in cerchio, intorno all'altalena, al padrone che dondola, alla padrona con le buste, eccitato e felice, le orecchie che sobbalzano ogni salto, la coda che scodinzola, frenetica.
Ho sorriso e sono tornata ai miei doveri.

L'acqua bolle  e posso calare lo spaghetto. Il canarino dei vicini mi fa compagnia. Gorgheggia inesausto, festeggia il sole d'inverno.

BiAnCo&NeRo

************************ Notte di CapoDanno 2011******************************



Gli auguri più belli :
Baciarsi sotto il vischio.
Scegliere la cravatta che indossa il papà alla grand soirè.
Aspettare la notte con tanta trepidazione da non riuscire a star fermi.
Incontrarti e avere il batticuore.

Duettare "Non amarmi" al karaoke.

Andare a cena da amici e sentirsi come a casa propria, in famiglia.

Andare a cena da amici e trovare un'ambientazione superba. In bianco e nero.

Spingere la persona che ami a prendersi un po' meno sul serio e ad essere un po' più felice.

Fare il make up alla mamma.

Accendere una girandola di luce e guardare le scintille nei tuoi occhi.

Cantare Battisti a squarciagola.

Costringere qualcuno a ballare il walzer.

Essere seduti con altre 30 persone, tutte allegre e felici...finchè non fai tombola e ti freghi tutti i loro soldi.

Passare un'ora davanti al camino a chiacchierare con degli amici nuovi, come se fossero di vecchia data.

Salutarci sotto casa sapendo che è solo l'inizio.

DSC00249

what endS, what beginS

Il tempo naturale ha forse un'estensione circolare, un perpetuum, un percorso senza ragionevoli demarcazioni, men che meno quelle imposte dal calendario.
Eppure quando finisce un anno non si può fare a meno di trarre un bilancio, stimare le perdite e ponderare i successi. Ci si piega a questa autarchia dei numeri, inconsapevolmente, assaporando un anticipo di estinzione.

Il tempo scientifico però è lineare, si misurano intervalli, la differenza tra arrivo e  partenza.
Questo è l'unico concetto di tempo assimilabile, concepibile.
Ed è in questo concetto che siamo immersi, abbandonando il cerchio per la retta, la natura per l'esperienza.

Così anch'io mi trovo alla fine del 2010 e all'inizio del 2011 con un fardello più pesante - uno zaino da svuotare e rifare.

Il 2010 è finito, finalmente. Perchè, a discapito di qualsiasi significato che si può attribuire a  una data, ho aspettato che cambiasse cifra con profondo sollievo.


Putroppo però ciò che si è perso nel 2010, non si  ritrova nel 2011. Sono perdite destinate a protrarsi per sempre, a rimanere ferite aperte, indimenticabili.
Diventa solo più facile conviverci, forse.

Il 2010 però è stato anche altro, perchè la vita maniente una saggezza tutta sua.

E' stato il citofono suonato all'improvviso in una giornata qualsiasi, di normale solitudine.
E le rose rosse.

E' stato l'incontro con Pennac e lo scontro per rincorrerlo.

E' stato il profumo del tè bianco e il sogno di un mondo lontano.

E' stato il mare.  Il mare come testimone, il mare come altare.

Il mare nell'anima.

E' stato imparare una nuova prospettiva.

E' stato un bacio perfetto.

E' stato usare IDL e scoprire cos'è un Diagramma di Bailey.

E' stato imparare nomi di stelle invisibili a occhio nudo, stelle di un'altra galassia.

E' stato capire modi diversi di essere amici.

E' stato scoprire che la felicità è una questione soggettiva.

E' stato trovarti accanto a me.




bLoG Di

bLoG Di