UnDeR the StarRy Sky

una finestra sospesa tra le nuvole e le stelle

arCoBaLeNi 2





Finalmente le testimonianze: 5 pazzi in volo sulle dolomiti lucane!!!

che tu sia per me il coltello

Perché a volte, nei momenti più impensati, per strada, puoi sentire l'anima lacerarsi, catturata nella storia di qualcuno che ti è appena passato accanto. La maggior parte delle volte, però, quelle storie vengono sradicate e muoiono subito, senza che gli interessati si rendano conto di ciò che hanno perso. Rimane solo un leggero dolore che svanisce immediatamente, anche se in me a volte può durare ancora qualche ora. E rimane una sorta di angoscia, la morte della storia.

pensieri post corso

Il piacere di sfogliare un libro che ha una copertina così


Non sono meravigliose le galassie? Soffici, spumose, colorate. Fanno bene al palato.
Tutte simili e ognuna diversa. Vivono in gruppo, o solitarie, e ci sono di tutte le taglie..
Allegri mattoncini di un Universo sorridente.

romanticismo giapponese in planetario

quando fuori fa freddo e alle 7 è già notte, e il tuo cervello arranca nella speranza di ricordare le parole di un professore a lezione, mentre la lavatrice gira e la stanza impallidisce sotto le luci artificiali, c'è sempre qualcosa che puoi fare.


Apri la fantasia e cominci a sfogliare.

E lì piovono tutta una serie di aiuti, cartoni animati, film , romanzi, avventure, ricordi, un mondo intero da visitare.

Sono sempre entusiasta quando riesco a trovare combustibile al mio universo emotivo privato, al mio interiore mondo contorto, perfino quando si tratta di cose da 4 soldi.
Non mi vergogno di aver guardato una serie intera di grey's anatomy, di conoscere a memoria i dialoghi di pride & prejudice con Colin Firth, di comprare shojo e tutto il fantasy non troppo deprimente su cui riesco a mettere le mani.

Ogni tanto mi imbatto in capolavori patetici, che riescono a resistere intere settimane nel mio immaginario.

Ed ecco a voi il Drama: Glass Mask. Vi segnalo la scena al minuto 9, con un tenero momento in planetario.


IL MURO

Dei tuoi giorni d’infanzia

solo il muro rimane

oltre un cielo senza ritorno

che riempie d’erba e di crepe

i sassi.


Quale sogno rincorro cercando

nei tuoi occhi l’ombra dei boschi,

il sale della pesca sotto le lanterne

nell’alba grigia d’estate

sulla pelle?


Terra sotto i calcagni

nelle tue corse di ragazza

dai capelli corti

e i pochi giocattoli fatti di legno

nascosti tra le onde del grano.


Appartiene anche a me quel giorno

quel sole schiuso sul tuo sorriso bambino

l’attesa di germoglio

che già mi preparava.


LaU, 2009

arCoBaLeNi

Eccomi di nuovo qui, nella capitale, nella stanza gialla tappezzata di piccole cose dimenticate, un cielo stellato portato da casa, una luna tutta nuova, una stella dipinta dalla liguria, un sole dal calendario di un'amica. Eccomi alla mia solitudine, nel grigio stinto di questo ottobre scosso dal vento, coi vetri macchiati di piogge su piogge. Resto al sicuro sotto la coperta di lana Lanarossa, fucsia verde e viola, che sa di pulito e del mio ammorbidente, a perdere tempo su internet e a guardare stupide fiction e sento come l'inverno...

Ma poi squilla il telefono. Al cellulare è Meri, la voce squillante, la voglia di sentirmi. Mi alzo dal letto, scuotendomi e mi affaccio alla finestra. Ed eccolo lì, il mio arcobaleno. Un arco immenso, che sfiora il soffitto del cielo, parte proprio davanti ai miei occhi, dalla casa di fronte, dietro i pioppi della piazza, e si solleva, ritto e splendente, fino alla metà del mondo, per poi scivolare sulla torre per le radiocomunicazioni nella pizza di tor vergata. Sopra il cielo nuvoloso -e anche un pò melmoso di smog - si stagliava limpido e splendente, con tutti e sette i colori (presto metterò le foto) : rosso, arancione, giallo, verde, indaco e violetto.

Mi sono vestita e sono uscita, a riappropriarmi delle piccole cose, la cortesia della gente del palazzo, la signora della lavanderia ecologica, con i suoi occhiali quadrati rosa, e il negozio di creatività con la vetrina multicolore e le donne indaffarate che si intravvedono nel fondo, intente a un'esperienza di decoupage tridimensionale, la solita palestra, un amico che non vedevo da tanto, la signora del ferramenta con il suo cane, il vento che scuote le cime dei pioppo davanti alla mia finestra.

oggi un pò più in là

ottobre

tornerò a scrivere, lo prometto. Nel frattempo sono troppo impegnata con areosol e mucolitici e a cercare di capire come una persona normalmente sana possa beccarsi la febbre tre volte in tre mesi.

Ho deciso di cominciare una terapia a base di Mont Blanc.

e la vedremo!!!!!

:D

bLoG Di

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